mercoledì 14 maggio 2025

Ismérie, la Vergine Nera del Desiderio e i Tre Templari di Liesse



In un tempo sospeso tra storia e mito, dove le pietre antiche parlano ancora di pellegrinaggi e miracoli, s’innalza la Basilica di Notre-Dame de Liesse. Le sue guglie gotiche fendono il cielo del nord della Francia come lame di preghiera.

È qui che inizia la storia di una donna enigmatica, una figura che unisce Oriente e Occidente, desiderio e salvezza: Ismérie, nel cui nome ritroviamo il magico connubio di Iside e Miriam.

Ma vediamo cosa narra la leggenda di Ismérie
Nel cuore della Piccardia, nella quiete sacra della Basilica di Notre-Dame de Liesse, sopravvive una leggenda che affonda le radici nel tempo delle Crociate. È la storia di Ismérie, la Vergine Nera, e di tre misteriosi cavalieri francesi che, secondo una possibile affascinante ipotesi, potrebbero essere stati membri dell’Ordine del Tempio.

Siamo intorno all’anno 1134, nel pieno fermento della prima grande stagione crociata. Tre cavalieri partiti da Eppes, nel nord della Francia, combattono in Terra Santa. Alcuni racconti li definiscono semplicemente “crociati”, ma il periodo storico e la natura della missione lasciano aperta una possibilità suggestiva: erano Templari

Furono catturati nella città costiera di Ashkelon, roccaforte musulmana. Là, invece di subire il martirio, accadde qualcosa di inatteso: entrarono in contatto con la figlia del sultano, una principessa nera di nome Ismérie – o Ismaros, secondo alcune varianti. A lei fu affidato il compito di sedurre i cavalieri, carpire loro i segreti, piegarli. Ma accadde il contrario: Ismérie si innamorò della loro luce interiore, della loro fede, e si convertì al cristianesimo.

Fuggì con loro in Francia, e secondo la leggenda sposò uno dei cavalieri, Robert d’Eppes. Alla sua morte, i tre, per onorarne la memoria, edificarono un santuario: Notre-Dame de Liesse, che divenne meta di pellegrinaggi, miracoli e culto secolare. Là, ancora oggi, è venerata una statua enigmatica e potente: la Vergine Nera di Liesse.


Nel corso dei secoli, sovrani e santi pregarono davanti a questa Madonna: Giovanna d’Arco, Luigi XI, Francesco I, Luigi XIII, Luigi XIV. Ma la domanda resta: chi era davvero Ismérie?

Il suo nome è intriso di simbolismo. Forse una fusione tra Isis e Maria, tra la dea egizia e la Vergine cristiana, tra l’Oriente e l’Occidente.

O ancora dal greco smeros, che richiama la bellezza, l’amore, il desiderio. Ismérie emerge così come una figura iniziatica, emblema del femminino sacro, ponte tra mondi, culture e tradizioni.

E i cavalieri? La possibilità che fossero Templari trova nuova forza nel simbolo che da secoli domina Liesse: la Madonna Nera. È noto, infatti, che i Templari avevano una particolare venerazione per le Madonne Nere, figure cariche di mistero, spesso associate a conoscenze antiche, alla terra, alla saggezza perduta, e forse a un cristianesimo più esoterico e gnostico. Queste icone, raramente raffigurate nella tradizione ufficiale, erano per i Templari simboli potenti della Sapienza e della Presenza divina nella materia.

Forse non è un caso che la leggenda di Liesse unisca proprio questi elementi: una principessa nera, una conversione, un amore spirituale, e una Vergine Nera custodita da cavalieri venuti dall’Oriente. Forse, tra le pietre silenziose della basilica, si cela ancora oggi un antico segreto templare, mascherato da leggenda e custodito dal volto enigmatico di Ismérie.

«Ella venne dall’Oriente, vestita di tenebre e luce.

Non fu il ferro a salvare i cavalieri, ma il desiderio che diventa fede.

Nel volto della Vergine Nera, essi riconobbero il segreto che avevano giurato di custodire:

la Sapienza nascosta nel cuore del mondo.»








 

 

martedì 13 maggio 2025

Il canto di un Angelo

Il canto di un Angelo 
risuona nella dimora del sonno,
 sicché anima vibra. 
L’essenza di un’intima ricerca. 

In regale aspetto, 
avvolto nel suo superno mantello, 
cresce di sua libido. 
Potente l’emozionante pensiero. 

Forte il suo ardore, 
da ancestrali forze animato, 
conduce all’incanto.
 È l’incontro di anime pure. 

Venere e Mercurio,
 fusi nello splendore della Luna, 
in magica triade. 
Risplende Amore nell’Universo. 

Incontro di anime, 
avvolte nell’egregore magico,
 vivono l’esperienza. 
Risplende la luminosa Iside. 

Finché il sogno svanisce,
 nell’aurea della Stella d’Oriente. 
Ma vivo resta in Lui 
Il Canto incarnato di un angelo. 

Massimo Agostini
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sabato 3 maggio 2025

Alla scoperta dei segreti di Fano: tra simboli, storia e mistero

Un palazzo nel cuore di Fano.

Una famiglia nobile che fece storia, una storia carica di mistero.

Simboli templari, stelle esoteriche, animali misteriosi scolpiti nella pietra.

Chi erano davvero i Marcolini? E cosa rappresentano i simboli nella loro cripta?

Templari?Massoneria? Rosacroce? Sapienza nascosta? O semplice arte?

La scoperta di un ipogeo patrimonio di una cultura che è appartenuta alle nobili famiglie di Fano che merita di essere svelata. 

Ne parlo in questa breve intervista  con la giornalista Cristiana Guerra su FANOTV




Alla scoperta dei segreti di Fano: tra simboli, storia e mistero