martedì 17 giugno 2025

L’asino con la lira: simbolismo e saggezza celata nel portale romanico di Saint-Pierre d’Aulnay

 di Massimo Agostini

Si vede su un documento dell’antico Egitto, un asino che pizzica una lira a nove corde.

Esistono ben due asini che sono due stelle della costellazione del Cancro e l’Asino sarebbe stato per gli Egiziani il simbolo di Tifone, l’Avversario di Osiride. 

La figura dell’asino può anche significare che per chi è troppo materialista, preso nella crassa ignoranza, che non vede oltre le forme, la porta della conoscenza è chiusa. 

Solo chi è in grado di aprire gli occhi, sapendo guardare, potrà trovare e comprendere la verità.

Nell’immagine “Asino con la lira - portale della chiesa di Saint Pierre de la Tour, Aulnay


Nel cuore della Saintonge, tra le pietre  della chiesa romanica di Saint-Pierre de la Tour ad Aulnay (Francia), si cela un bassorilievo tanto curioso quanto enigmatico: un asino che pizzica una lira.

Questa immagine, apparentemente comica, è invece carica di significati simbolici profondi, che affondano le radici in antiche cosmologie, tradizioni egizie, riferimenti astrologici e allegorie medievali. Più che una semplice decorazione, l’asino con la lira è una chiave esoterica che ci interroga su conoscenza, ignoranza e verità.


Un animale “semplice”, ma mai banale

L’asino, nella tradizione antica e medievale, è un animale ambivalente: simbolo di umiltà e fatica, ma anche di ostinazione e ignoranza. In molte raffigurazioni medievali è lo zimbello della sapienza mal compresa, un animale che imita gesti umani senza coglierne il significato più profondo.

Nel contesto cristiano, l’asino rappresenta spesso chi resta cieco alle verità divine, chi si arresta alla superficie delle cose, incapace di “suonare” le corde dell’anima e della conoscenza autentica. È l’uomo che non vede oltre la materia, che si ferma alle forme senza intuirne lo spirito.


Echi egizi e astrali

Ma l’asino non è solo simbolo di stoltezza. Nell’iconografia egizia, esso è legato a Tifone (Seth), la forza distruttrice e antagonista di Osiride. Come tale, è emblema del caos e della confusione spirituale. Gli antichi Egizi lo associavano anche a due stelle nella costellazione del Cancro, chiamate gli “Aselli”, che tirano il carro del Sole in certe leggende greche.

Tifone

Questo collegamento celeste ci ricorda che le immagini scolpite nei portali delle chiese romaniche non sono mai solo terrene, ma riflettono un sapere che unisce astronomia, teologia e simbolismo. Il portale è, in senso reale e metaforico, una soglia tra mondi: quello materiale e quello spirituale.


La musica come metafora dell’armonia interiore

La lira, strumento musicale per eccellenza nell’antichità, è simbolo di armonia cosmica e spirituale. Affidata alle mani di un asino, questa armonia diventa parodia: l’ignorante può tentare di imitare i gesti del sapiente, ma senza comprensione produce solo rumore.

Questa scena è dunque una satira visiva medievale, un ammonimento a non confondere la forma con l’essenza, l’imitazione con la verità. È una lezione sempre attuale: chi si limita ad “eseguire”, senza comprendere, resta fuori dalla porta della conoscenza.


Una soglia da attraversare con occhi nuovi

Il portale della chiesa romanica, ornato da creature fantastiche e simboliche, non è soltanto un ingresso architettonico: è la soglia del mistero. Il messaggio dell’asino con la lira è chiaro: per entrare davvero nel tempio – e quindi nella conoscenza – bisogna aprire gli occhi interiori. Solo chi sa guardare oltre le apparenze, superando la crassa ignoranza, può avvicinarsi alla verità.


L’asino con la lira scolpito a Saint-Pierre d’Aulnay ci parla ancora oggi, in un’epoca dove l’apparenza spesso domina sulla sostanza. Questa figura, a metà tra ironia e rivelazione, ci ricorda che la vera sapienza non è imitazione, ma comprensione profonda, capace di armonizzare le corde interiori con l’universo.

In un mondo che spesso premia il rumore, questo antico rilievo ci invita al silenzio contemplativo, alla ricerca, alla visione. Perché la lira dell’asino, se affidata a mani consapevoli, può ancora suonare la musica della verità.




 


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