sabato 27 ottobre 2018

Halloween - Antica festa della Sardegna.

di Masssimo Agostini
In Sardegna, vi sono tradizioni, feste popolari, che traggono origine da antichi rituali pagani, celebrando gli spiriti divini della natura, nel magico susseguirsi delle stagioni.
maschere sarde
La cosiddetta festa chiamata “Il bene delle anime” ossia “is animeddas”, tipica del sud della Sardegna, conosciuta nel Nuorese come “su mortu mortu”, richiama infatti anichi riti della pioggia, affinchè l'acqua giunga a vivificare il seme sepolto nella "Madre Terra".
Quel seme, che deve morire per rinascere a nuova vita, nel mito egizio è simbolicamente rappresentato dal dio Osiride, che muore per mano del fratello Seth, dio del deserto, delle tempeste, della siccità (...), per risorge grazie alla sua amata sposa Iside, dea della fertilità, che presiede alle piene del Nilo.
"Salute a voi, Acque che Shu ha portato
e bagnerà le membra di Geb (la terra).
Adesso i cuori possono perdere la paura e i petti il terrore.."

Così recita un'antica preghiera egizia.
Seth
dio egizio della morte
Occorre uccidere Seth (deserto-siccità) afinché Osiride (forza di riproduzione della Natura) possa risorgere, e Seth verrà ucciso da Horus, frutto del sacro accoppiamento tra Iside e Osirde, che sancisce il risorgere di Osiride dal Regno dei Morti.
"Osiride appare ovunque
ci sia un traboccare di acque."

Nella tradizione esoterica, in questo periodo astrologico, il velo che divide il modo dei vivi da quello dei morti si assottiglia, consentendo alle anime dell’aldilà di entrare in contatto con la manifestazione terrena.

Nei rituali sardi assistiamo a sfilate di maschere tipiche che richiamano antichi spiriti della natura (le maschere di Seui, “S’Urtzu e sa Mamulad“, ma anche le maschere ospiti dei “Cambas de’ Linna” di Guspini e “Donna Zenobia” di Macomer).


Queste maschere e i riti astrologici sardi, sembrano trovare la loro origine proprio nelle antiche tradizioni pagane, come quelle egizia della morte e rinascita di Osiride.
Nei rituali sardi forte è anche il richiamo al mito del dio Pan, divinità mezzo uomo e mezzo caprone, figlio di Hermes (l’equivalente greco del dio egizio Thot), venerato come dio pastore, protettore delle selve e dei pascoli, o quello del culto dell’eroe solare vedico Pushan, il cui nome in sanscrito significherebbe: “colui che fa prosperare”, simile al dio Phanes, il portatore di Luce (come tale, immagine del biblico Ba’al o Lucifero).
Tutte divinità dalle forti connotazioni sessuali per celebrare la sacra congiunzione ierogamica con la Madre Terra. 

dio Pan


Quindi non è un caso che in Sardegna, fin dalla notte dei tempi esista il culto del dio Maimone, (il dio pagano della natura e della pioggia, di origine protosarda), anche lui rappresentato come un demone che presiede al passaggio dalla vita alla morte e viceversa.
E' dal culto del dio Maimone che nasce l’antico rito, praticato sia in Sardegna che in Corsica, di prendere i crani dal cimitero per far piovere, il cranio in seguito venne sostituito da una zucca che ne richiama le fattezze.

Da qui anche l'antica usanza sarda dei bambini che girano per il paese bussando alle porte chiedendo “is animasa” con un sacco o una federa per raccogliere i doni da consegnare a nutrimento dei morti. Per l’occasione le famiglie preparano dolci tipici di saba (Pabassinas) o pane nero, come lo chiamano alcuni tra i mannos, per offrirli ai bambini “.
A proposito delle possibili origini delle tradizioni culturali della Sardegna si rimanda ai libri:

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