Nella notte sospesa tra aprile e maggio, quando il velo tra i mondi si fa sottile, la terra esplode in vita. È la notte di Beltane, la Festa Celtica del Primo Giorno d’Estate. Un momento sacro, vibrante di energia primordiale, in cui il fuoco si fa ponte tra umano e divino, tra ciò che muore e ciò che nasce.
Sulla collina sacra, si accendono i fuochi gemelli di purificazione: le greggi passano tra le fiamme per essere benedette, i corpi danzano per rinnovarsi, gli spiriti si risvegliano.
È un rito di trasformazione, un tributo alla Dea Madre e al suo consorte, il Dio della Luce, in una ierogamia che simboleggia l’unione feconda tra Cielo e Terra.
Il nome Beltane (da Bel, “brillante”, e tene, “fuoco”) parla di luce, quella che sconfigge l’oscurità invernale, e di calore, quello che fa sbocciare i campi e i cuori.
Riti e Simboli: La Sacra Unione
In molte culture pagane, la ierogamia – l’unione rituale tra il Dio e la Dea – è al centro delle celebrazioni di rinascita.
A Beltane, questo si manifesta nei matrimoni simbolici, nei canti, nelle danze e nella sensualità accettata come forza divina.
È simile al matrimonio sacro celebrato nell’antica Mesopotamia tra Inanna e Dumuzi, o ai riti di fertilità greci in onore di Dioniso e Persefone.
Il Fuoco Purificatore
I falò di Beltane trovano eco nei fuochi di San Giovanni del solstizio d’estate, nei roghi della Notte di Valpurga (30 aprile), nelle fiaccolate della Calenda di Maggio italiana e persino nella Festa dei Morti Azteca, in cui il fuoco era offerta agli dei. Il fuoco unisce tutti i popoli nel suo potere di rinnovamento.
Beltane e le Altre Feste
Beltane non è un’isola. È sorella di tante feste che, nel passaggio tra stagioni, celebrano la fertilità, la luce, e il ritorno della vita:
- Calendimaggio in Italia, con canti e fiori a simboleggiare la primavera;
- Floralia dell’antica Roma, in onore della dea Flora, con danze e giochi sfrenati;
- Notte di Valpurga nei paesi germanici, tra falò e spiriti erranti;
- May Day in Inghilterra, con l’albero di maggio (Maypole), che ricorda l’asse cosmico e la danza della creazione;
- Akitu babilonese, festa del Nuovo Anno, che celebra l’ordine cosmico restaurato con l’arrivo della bella stagione;
- Vesak nel buddismo, che coincide talvolta con maggio e celebra la nascita, l’illuminazione e la morte di Buddha – un altro simbolo di rinascita.
Nel neopaganesimo e nelle pratiche Wiccan contemporanee, Beltane continua a vivere come celebrazione della gioia, del corpo, del ciclo naturale. Si onora la Divina Coppia, si celebra la bellezza della vita e si riconnette l’essere umano alla sacralità della Terra.
Nelle città e nei boschi, tra antichi dolmen o semplici giardini, Beltane arde ancora: nel battito di un tamburo, nel salto di un fuoco, nel sorriso di chi danza sotto la luna.