di Nadia Misci
C’è stato un tempo – molto antico, in verità – in cui le donne potevano godere di pieni diritti, raggiungendo importanti posizioni sociali e ruoli di primo piano. Esse potevano addirittura aspirare alla carica politica più alta in assoluto: quella di faraone.Stiamo parlando dell’Antico Egitto, ovviamente, e dell’importanza che avevano le donne all’interno di questa società. Più che di pari opportunità potremmo parlare di riconoscimento del ruolo della donna, come complementare e non subordinato a quello dell’uomo.
Le donne potevano infatti studiare come gli uomini, cimentandosi in qualsiasi campo, diventare scribi o medici (sono oltre un centinaio le donne medico egizie di cui si ha notizia, fra le quali molte ostetriche), aprire attività commerciali e imprenditoriali, possedere terreni, stipulare contratti di lavoro, denunciare uomini in tribunale, spesso vincendo le cause. E, ovviamente, le donne potevano darsi alla politica.
Antico Egitto Statuetta di donna |
Pare che tutte le donne nobili sapessero scrivere, ma è molto probabile che anche donne di altre classi sociali meno elevate fossero alfabetizzate: molto spesso erano proprio loro a lavorare come scribi all’interno del complesso sistema burocratico. Il mondo del lavoro era infatti aperto alle donne, a tutte – e per tutte intendiamo anche le donne con figli - probabilmente con meno difficoltà rispetto a oggi.
Tra le varie discipline, la medicina in Egitto era molto praticata ed era sicuramente più avanzata rispetto alle società a loro contemporanee; la divinità di riferimento era non a caso Sekhmet, una donna.
Insomma, la medicina era in tutto e per tutto una disciplina “femminile”: le donne non ricoprivano solo il ruolo di ostetriche, ma furono sicuramente anche medici ed eseguivano interventi chirurgici. Non è affatto un caso che proprio in questo clima di parità e di emancipazione sia nata la prima donna conosciuta in campo scientifico: Merit Ptah.
La “prima scienziata” visse in Egitto durante l’Età del Bronzo – siamo nel 2.700 a.C. circa -, dedicandosi principalmente alla fisica, ma sappiamo che fu anche ostetrica e medico. Nel suo nome c’è già il suo destino: Merit Ptah significa infatti amata da Ptah, cioè dal dio creatore della città di Menphi (la capitale dell'Antico Regno), divinità del sapere e della conoscenza.
Merit Ptah |