massimo agostini

martedì 2 febbraio 2016

il carnevale nel mito di Iside

Il Carnevale è la trasposizione moderna di un antico rituale dedicato ad ISIDE, una cerimonia chiamata in epoca romana: Il Navigium Isidis (la nave di Iside) e consisteva un rito in maschera molto festoso dedicato alla vicenda della dea Iside; ovvero all'ACCOPPIAMENTO SACRO tra la Dea ed il suo sposo Osiride.
La festa si teneva nella prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, e prevedeva un festoso corteo in maschera in cui un'imbarcazione di legno veniva ornata di omaggi floreali.
"In tutto l’Impero Romano venivano celebrate feste religiose dedicate alla Dea con cerimonie che rispettavano gli antichi calendari previsti nel culto di Iside, comprese quelle sessuali e di prostituzione sacra, propiziatori della fertilità. Una di queste cerimonie, chiamata “I lupercali”, veniva celebrata a febbraio e per le vie della città si svolgevano processioni rituali con giovani nudi che rincorrevano donne seminude colpendole con una frusta fatta di pelle di capra. Le cerimonie si concludevano con l’accoppiamento e sposalizio sacro, affinché dopo nove mesi, in prossimità del nuovo Solstizio d’Inverno (dicembre), le donne che avevano partecipato al rito potessero partorire il nuovo Horus." (dal libro Nel Nome della Dea)
A SEGUITO DEI DIVIETI IMPOSTI DAL PAPA il Navigium Isidis venne sostituita con la Pasqua cattolica, celebrando al posto della resurrezione di Osiride, avvenuta per opera di Iside, quella di Gesù.
Per il popolo profondamente legato all'antico rituale del Navigium Isidis venne consentito di celebrare nel mese di febrraio il Carnevale (carrus navalis, la processione delle maschere)

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