Il Sigillo ermetico di Cagliostro

il sigillo
L'oscuro mito del Conte Cagliostro
Articolo di: Franco Copparo, Fabio Filippetti



Una delle più importanti fonti d’informazione sul pensiero esoterico di Cagliostro è senz’altro il sigillo ermetico, in cui alcuni studiosi ritengono che il Grande Cofto, giunto ai massimi gradi delle società iniziatiche, abbia condensato tutta la propria conoscenza. Sono molte le interpretazioni date a questa forma simbolica. Alcuni, ad esempio, la interpretano come raffigurazione della realizzazione iniziatica: il serpente, forma terrena ed involuta, conquista il frutto della conoscenza e di conseguenza muore, rinascendo a nuova vita più evoluta.
Altri sostengono che il serpente del Sigillo simboleggi invece il Male, con la fatidica mela di Adamo ed Eva nelle fauci, e la freccia è lo sguardo divino che lo trafigge.
La freccia assume certamente importanza rilevante nella forma simbolica; gli stessi accusatori di Cagliostro, secondo i quali questo Sigillo, utilizzato anche nel Rito Egiziano, rappresentava il demonio tentatore, non spiegavano perché il serpente fosse trafitto.
Questa interessante innovazione ha portato ad altre interpretazioni, che entrano più nel vivo della Tradizione esoterica. Secondo gli studiosi di esoterismo, infatti, il serpente attraversato da una freccia può raffigurare la corrente astrale, una sorta di rete invisibile presente in tutto l'universo, trafitta da una volontà potente capace di dominarla.
Sono state queste e molte altre le interpretazioni della misteriosa figurazione, considerata la "firma esoterica di Cagliostro"; sicuramente la rappresentazione simbolica è interessante e la sua valenza potrebbe andare ben oltre le spiegazioni sopra riportare. Quindi, accettando l'ipotesi che il Conte di Cagliostro possedesse conoscenze esoteriche di grado elevato, proviamo ad analizzare il sigillo utilizzando gli schemi del Sapere della Tradizione. Innanzitutto, consideriamo il fatto che in questo simbolo sono raffigurati i quattro elementi della filosofia antica: la terra rappresentata da un piccolo lembo di spiaggia, l’acqua dall’onda marina, l’aria dal cielo nuvoloso del paesaggio, il fuoco da un serpente dalla forma sinuosa, il cui profilo s’innalza in mezzo ai flutti
Ad un primo esame possiamo quindi vedere nel sigillo la materia nella sua faticosa ascesa verso l’integrale purezza, passando dalla forma compatta e solida (terra) alla forma liquida (acqua), e poi allo stato gassoso (aria) ed allo stato raggiante (fuoco).
Ma è la forma sinuosa del serpente, oltre alla freccia ed alle gocce di sangue, che fa assumere al nostro sigillo un significato esoterico ancora più profondo.
In effetti, il serpente e la freccia danno all’osservatore l’idea di una clessidra, che appare quasi vuota: restano soltanto due gocce di sangue e una terza è raffigurata solo per metà e tutte insieme sembrano indicare che il tempo stabilito è ormai trascorso.
Il sigillo di Cagliostro potrebbe, dunque, essere anche interpretato come un enigmatico messaggio lasciato ai posteri sul destino che attende l’umanità ed in cui il grande avventuriero volle fissare, come in un istante, l’inesorabile marcia del tempo concesso agli uomini per redimersi.
Ma il nostro sigillo può trovare anche una spiegazione come simbolo più strettamente alchemico.
Il Serpente è allora l'ideale rappresentazione del principio alchemico primordiale, detto anche mercurio iniziale, che è scorrevole come l’acqua e come questa serpeggia. A livello di terminologia spagirica, nel lavoro chimico la freccia - emblema del fuoco segreto - assume il ruolo dell'agente maschio che penetra la materia grave o femmina.
Con questi due elementi, il serpente e la freccia, Cagliostro potrebbe aver voluto dunque simboleggiare nel suo sigillo nient'altro che la femmina ed il maschio, che insieme all'acqua magica formano i tre grandi protagonisti della Grande Opera alchemica, la cui perfetta conoscenza fornisce all'uomo i tre doni inestimabili: sapienza, salute e ricchezza. 

L'Oscuro Mito del Conte Cagliostro

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