martedì 27 giugno 2017

LA MYSTICA AETERNA DI RUDOLF STEINER di Mauro Cascio


Con la forza del mito, così Rudolf Steiner interpretava la metastoria di Caino e Abele. Abele era il prediletto di Dio, offriva in sacrificio animali, cioè qualcosa che già vive, in cui vi è già la vita. Caino offriva i frutti della terra, il frutto del suo duro lavoro, creando in qualche modo il "vivente dal non vivente". «Abele era un pastore: si dedicava alla vita che già c'era. È il simbolo della forza divina ereditata che nell'uomo agisce come saggezza, che non conquista da solo, ma che fluisce in lui. Caino crea il nuovo da ciò che l'ambiente gli offre». Da una parte chi ascolta, guarda, riceve quello che lo circonda, dall'altra chi è attivo, chi produce. «Abele [...] accoglie l'elemento divino che lo compenetra, che fluisce nelle sue intenzioni, e tutto questo è simboleggiato dal suo essere 'guardiano' [...] che nutre e cura la vita, come l'intuizione cura la vita della sapienza divina. Caino ha la sapienza maschile che accoglie dall'esterno, che si occupa del suolo per coltivarlo. La materia è all'esterno e lui diventa il 'coltivatore dei campi'». I suoi doni hanno richiesto l' 'Arte Reale', il sapere, la saggezza dell'uomo. La chiesa cattolica, la casta sacerdotale, è della stirpe di Abele. La Massoneria, come società iniziatica che raccoglie e forma 'artigiani', 'operai', come Hiram, come Tubalcain, è di quella di Caino. Chi sa e chi ricerca. La fede e la filosofia.
La Mystica Aeterna era la Loggia di Steiner di cui Mauro Cascio ha proposto (per Tipheret) i rituali in prima edizione italiana. Steiner aderì infatti al Memphis Misraïm per circa nove anni e ne fu addirittura a capo, in Germania, raccogliendo attorno a sé seicento ‘fratelli’. Un’avventura della coscienza che, in tre gradi, si rischiara finalmente Spirito.

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